lunedì 22 giugno 2009

L'URLO

IL TESTO E' DI LORENZO CALZA

Il video è un pugno nello stomaco, è la cruda realtà e per scaricarlo da youtube occorre essere maggiorenni, vi chiedo quindi di aprirlo con la "mente giusta".





"Una ragazza di sedici anni, con i jeans e le scarpe da ginnastica sotto un discreto velo. Era bellissima. Suo padre, cercando di tamponare il sangue grida: "Neda, svegliati!" "Neda, non ti preoccupare! Non ti preoccupare!", e basta. Senza invocare Allah e consegnarla a chissà quali mani divine. Voleva trattenere la figlia, lì, in quel posto, con lui. Dove - forse - stavano manifestando fianco a fianco per la libertà. O forse stavano assistendo al risveglio del cuore del loro paese. Ed ecco il colpo al cuore, diretto, improvviso.

E' un immagine fortissima, con dentro più o meno tutto.

Il resto sono cazzate, squallide contabilità. C'è un Iran giovane e dinamico che non è con Moussavi, né con la Cia, ma semplicemente si è rotto i coglioni del medioevo. Lo vediamo da anni, lo leggiamo su Internet, lo intercettiamo nelle università, nei fumetti, nel cinema, nei modi di vestirsi delle ragazze, nella musica. Il volto di Neda, sedici anni. [qualcuno dice 26, ma questo non cambia nulla]. Gli occhi che si voltano a destra, cercando qualcosa di ultimo. Forse, sì, il padre. E poi tutto trabocca, si sgretola, evapora.

Per paradosso arriva da oriente il vessillo della dignità femminile, col suo sangue, la sua tridimensionalità. Noi che ci vantavamo di avere la fate, mentre nutrivamo i draghi. Noi che stiamo appiattendo tutto, nella plastica, nella volgarità dei rapporti di forza, raccogliamo dall'asfalto di Teheran una piccola icona velata. In pochi secondi di agonia, suo malgrado, è contenuto il germe della laicità, del progresso, del nuovo Islam. Che in questi giorni sta levando la sua prima voce, sta mostrando al mondo i suoi primi martiri.

Non vogliono il funerale pubblico, perché hanno capito quanta gente sta urlando disperata insieme a quel padre: "NEDA!" "NEDA!" "NEDA!"

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