lunedì 24 novembre 2008

CANI DA UFFICIO


AUSTRIA, ARRIVA IL «CANE DA UFFICIO»; UNA PATENTE NE CERTIFICHERA' LA POSSIBILITÀ DI STARE AL LAVORO CON IL PADRONE


VIENNA (AUSTRIA) - I padroni di cani si trovano spesso davanti a un problema - dove lasciare l'amico a quattro zampe mentre si è al lavoro?
STUDI - Ci segue ovunque ed è il miglior amico dell'uomo. In Austria ben presto potrà persino condividere le ore di lavoro col suo padrone: corsi speciali insegnano a cane e padrone il "giusto comportamento da ufficio". Ma quanto è saggia la scelta di portare il nostro amico sul posto di lavoro? Studi internazionali dimostrano già che i cani, se ci accompagnano in ufficio, rendono più armoniche le relazioni di lavoro incentivando la produttività e la serenità generale dell'ufficio. «All'interno delle aziende più grandi, dove sono ammessi i cani, è stato riscontrato un minore tasso di ammalati tra i dipendenti, e c'è molto meno mobbing», ha spiegato all'emittente ORF Wien l'ideatrice dell'iniziativa Gabi Glaser dell'associazione «Special Animals». La sola presenza degli animali nei luoghi di lavoro riduce lo stress, le situazioni di conflitto tra le persone ed aumenta di conseguenza la soddisfazione ed il dialogo. «In una scuola, per esempio, il cane è in grado di tranquilizzare il bambino arrabbiato o agitato, semplicemente mettendosi davanti a lui e facendosi accarezzare», spiega Glaser. Non a caso si impiega l'animale come co-terapeuta anche in alcuni ospedali e nei centri per anziani. Da qui l'idea di preparalo anche per l'ufficio.
TEST AL CANE - Il cane (a partire dal sesto mese di età) viene quindi messo di fronte a diverse situazioni. In fin dei conti, pure il Fido deve poter sentirsi bene in un ufficio. Il quadrupede impara così a controllare le sue fobie davanti a determinati stimoli, quali per esempio forti rumori o impulsi ottici. Un test comportamentale certifica poi se il quattrozampe è pronto per stare sul luogo di lavoro; se rimane tranquillo e mansueto, magari accucciato sotto la scrivania, anche in situazioni di stress e senza dare problemi.
TEST AL PADRONE - Durante il corso, che si compone di una prova scritta e di prove pratiche, il proprietario dovrà dimostrare di conoscere le principali esigenze del cane, il suo comportamento e le leggi in vigore sulla condotta. La prova pratica serve a dimostrare non solo il feeling proprietario/cane ma anche a capire i segnali che il cane lancia al padrone in determinate situazioni. Uno speciale certificato garantisce infine l'idoneità del cane a frequentare l'ufficio col suo padrone. Ultimo ostacolo a questo punto: convincere il capoufficio o il datore di lavoro.
PATENTE - Vienna è sempre più una città a misura di cane: due anni fa è stato introdotto il "Wiener Hundeführschein", ovvero "una "patente" per condurre i cani. L'esame, facoltativo, per i padroni e i loro amici a quattro zampe prevede prove scritte e pratiche. Tra l'altro viene testato anche il buonsenso del padrone in specifiche situazioni, come per esempio evitare di prendere un tram troppo affollato con il quadrupede e aspettare il successivo. «Rendere meno conflittuale la convivenza tra uomo e cane in città», è il leitmotiv che accompagna l'iniziativa. Elmar Burchia


Articolo tratto dal sito web "Corriere.it"

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